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Deus absconditus, anno 78, n. 1, Gennaio-Marzo 1987, pp. 35-40
Sr Marie- Véronique Andral osb ap
Maria SS.ma in M. Mectilde De Bar
I - IL MISTERO DI MARIA SS.MA
L’umiltà di Maria SS.ma
«Dal primo istante del suo Immacolato concepimento, Maria si è immersa nel suo nulla e l’ha approfondito sempre più senza mai uscirne, fino alla fine, quando l’amore produsse la sua consumazione» (2586).
«La degnissima Madre di Dio ha compiuto due atti all’istante della sua nascita: il primo fu un atto di adorazione, il secondo un atto di abbassamento profondo davanti alla grandezza e maestà di Dio ch’ella conosceva perfettamente, perché aveva l’uso di ragione. In quell’istante ella rese più gloria a Dio di tutti gli angeli e gli uomini insieme. Maria aveva ricevuto la pienezza di grazia, cioè le erano state date tutte le grazie e Dio, nella sua onnipotenza, non poteva farsi una madre più perfetta. La Vergine santissima, nella conoscenza che aveva di se stessa s’abbassa, s’annienta al momento della sua nascita, si offre a Dio come una vittima per essere sacrificata».
«Con questo spirito (d’umiltà) chiediamogli la grazia di ben annientarci e di approfondire sempre più l’abisso del nostro nulla. Non c’è mai stata sulla terra creatura più annientata della Vergine SS. e non ce ne sarà mai. Le parole ch’ella rispose all’angelo ci mostrano a sufficienza la sua profonda umiltà che fa sì ch’ella si reputi la serva di Colui da cui è scelta per esserne la Madre. L’alta condizione di Madre di Dio non serve che a sprofondarla ancor più nell’abisso dell’umiltà. Tutta la sua vita fu un continuo annientamento, che supera le nostre idee e tutto ciò che possiamo concepire in proposito. Come non possiamo comprendere la grandezza della gloria di Maria – inaccessibile agli stessi Angeli – altrettanto ci è impossibile comprendere la profondità della sua umiltà» (2586).
«È l’umiltà che ha attirato il Verbo divino nel casto seno della Vergine santissima. Considerate ciò ch’ella dice nella sua cantica: «Quia respexit humilitatem meam: perché ha considerato l’umiltà della sua serva«. Non dice perché ha considerato la sua sapienza, la sua prudenza, la sua obbedienza, la sua dolcezza e tutto il resto, no, ma la piccolezza con cui stimava se stessa» (2170).
«Se non siete umile, il che è troppo, ma dico solo: se non siete profondamente piccola, non sarete affatto introdotta (nel mistero di Dio). La SS. Vergine è stata la più piccola e la più annientata di tutte le creature, per questo ha portato nel suo seno l’autore della nostra salvezza e si può dire che è stata la sua profonda piccolezza ad affascinare lo sguardo di Dio e ad attirarlo sulla terra. Lei stessa nella sua cantica dice ch’Egli ha guardato all’umiltà della sua serva!» (2721).
«Leviamo in alto lo sguardo e contempliamo la degnissima Madre di Dio nel suo trionfo, e in pari tempo consideriamo che fu la sua umiltà a porla al di sopra degli angeli e dei santi. Non vi fu mai creatura più annientata della Vergine santissima, dopo il suo Figlio Gesù Cristo nostro Signore, e così è elevata nel Cielo e al di sopra di tutto quanto si possa dire» (376).
II - IL RUOLO MATERNO DI MARIA SS.MA
a) Maria santissima agisce nelle nostre anime con la stessa discrezione e umiltà.
«La santa Madre di Dio si nasconde (s’anéantit) nelle anime che le sono devote per darle totalmente a suo Figlio. Desidera che la si ami e la si onori; ciò le fa piacere. Ci sono anime così ardenti per la Madre di Dio che sembra non abbiano amore che per Lei. Ma sapete ciò che fa questa santa Madre, possedendo le anime in tal modo? Ella fa entrare in esse il suo Figlio e quando le ha unite a Lui, si annienta, si ritira, non appare più. Non perché non si pren-da più cura di queste anime, ma perché con tutto il suo potere le ha convertite totalmente al suo Figli » (1431).
Quest’ultimo testo fa allusione ad una esperienza personale di Madre Mectilde che in seguito mise per iscritto a lode e gloria della Madre di Dio:
«Una persona che aveva confidenza nella SS. Madre di Dio fin dall’inizio della sua vita religiosa, la supplicò di insegnarle a pregare e a meditare sui sacri misteri di Nostro Signore. Tale persona continuava ad applicarsi alla SS. Vergine Maria, vi faceva sempre ricorso e metteva ogni sua speranza in Lei, e in un certo modo si applicava più alla Madonna che a Dio stesso. Un giorno, trovandosi all’orazione del mattino come di consueto, questa persona si rivolse a tale amabile Madre di bontà come era sua abitudine per applicarsi interiormente all’orazione. Allora questa Madre d’amore sembrò sparire; ciò sorprese molto questa persona, che la voleva sempre vedere e averla presente a sé. Allora la SS.ma Vergine le presentò Nostro Signore Gesù Cristo, mentre Ella si teneva in piedi dietro il suo Figlio divino. E siccome questa persona non capiva perché questa regina del suo cuore ne usava in quel modo, la SS.ma Vergine le fece intendere ch’ella era nascosta nel suo Figlio e che era in suo potere e per sua benignità il produrlo nelle anime e il farlo conoscere, ma che producendolo in quel modo ella restava ancora più intimamente presente all’anima» (2876).
b) Maria ci dà Gesù e ci dona a Gesù.
«Supplicatela che per suo mezzo siate completamente rivolte a Gesù Cristo» (1976).
«Allo stesso modo che la Madonna ha dato Gesù Cristo al mondo, così è ancora lei che lo deve produrre nei nostri cuori» (1431).
«Contempliamo questa Madre d’amore mentre reca il suo divin figlio al Tempio di Gerusalemme per offrirlo al Padre in nome di tutti gli uomini e per essi tutti... Supplichiamola che ci offra col suo caro Figlio e che ci renda degne di essere un sacrificio puro e gradito agli occhi di Dio » (234).
«La SS. Vergine porta Gesù al Tempio dove è immolato. Nella comunione Gesù viene nella vostra anima, il vostro cuore è l’altare dove egli riposa. Pregate la sua SS.ma. Madre di immolarvi con Lui; non riprendetevi più, non perdonatevi più nulla, non risparmiatevi in nulla, morite incessantemente per vivere. Bisogna morire milioni di volte per farlo una buona volta. Sto parlando in senso mistico. È la grazia di questo mistero (Presentazione del Signore al Tempio)» (2693).
c) La tenerezza di Maria SS.ma per i peccatori.
La tenerezza di Maria SS.ma per i peccatori è un tema molto caro a M. Mectilde, perché Maria SS.ma deve, in un certo modo, ai peccatori che siamo, la grazia insigne che l’ha resa Madre di Dio.
«Gesù mio Salvatore, il vostro amore per me vi ha fatto discendere dal Cielo in terra per riscattarmi e salvarmi. Di conseguenza, o SS.ma Vergine, sono io la causa che vi ha resa Madre di Dio. Perché Egli non è venuto affatto per i giusti, ma per i peccatori... È per questo che dovete avere pietà della mia miseria che è la causa della vostra felicità!» (175).
«Nella S. Scrittura è detto che Maria ama chi l’ama, io vi dico di più: Ella ama anche chi non l’ama, poiché ama i peccatori... Ella è la causa di salvezza di una infinità di peccatori. Bisogna che i peccatori vadano a questo divino Salvatore per ricevere la grazia della salvezza ed entrare in una vera e sincera penitenza meritata loro dalle di lui sofferenze e morte. E non possono fare ciò in modo più efficace che per mezzo e intercessione della SS.ma Vergine, pregandola di soccorrerli nel loro urgente bisogno. È ciò ch’Ella accorderà volentieri, essendo sempre pronta a farci del bene e ad assisterci nelle nostre pene. Non si può ricorrere a Lei senza sentire l’efficacia del suo soccorso. A questo proposito vi racconto un fatto. C’era un religioso molto triste, a cui apparve la SS.ma Madre di Dio chiedendogli il motivo della sua tristezza. Io non so ciò che le rispose se non ch’egli provava una così profonda tristezza da non potersi sollevare. Allora la Madonna gli insegnò una canzoncina, e tutte le volte che la cantava gli dissipava la tristezza. Considerate da questo fatto la bontà della Madre di Dio che andò in cerca di questo povero religioso, la cui tristezza l’avrebbe potuto far perdere, se Ella non ne l’avesse liberato» (1200).
«La Santa Madre di Dio è la Madre della Misericordia. Ella partecipa a questa preziosa qualità col suo divin Figlio, intercedendo senza posa per i peccatori. Alcuni Padri la chiamano «la redentrice« dicendo che ha cooperato alla nostra redenzione» (2374).
d) Maria è nostro Modello.
«E un modello perfetto sul quale dobbiamo forgiarci per rendere i nostri sacrifici graditi a Dio. Sul suo esempio dobbiamo abbandonare tutto con una totale separazione da tutte le creature, come vi ho già detto, e seguire Nostro Signore nei suoi stati di pene, di sofferenza e d’umiliazione, come ha fatto la SS.ma Vergine e tutti i santi (...). Sorelle mie, questa è la linea ordinaria con cui Dio guida le anime che lo seguono. Ma, chi vi giunge? Il fatto è che a coloro che hanno lasciato tutto e lo hanno seguito fedelmente Egli dona oltre alla beatitudine in Cielo, il centuplo fin da questa vita. E qual è questo «centuplo«? Sorelle, questo beato centuplo è Gesù Cristo... Voi vi trovate già, Sorelle, come la SS.ma Vergine nella casa del Signore, vi resta di entrare nel tempio della vostra anima che è stato consacrato alla santità di Dio dal momento della creazione e poi col santo Battesimo. Tutti possono entrarvi a patto di lasciare tutte le cose esteriori ed entrare nel proprio interno. Entriamoci, Sorelle, ma con le quattro disposizioni della SS.ma Vergine:
1) una profonda umiltà, un gran rispetto verso la maestà di Dio, un rispetto che ci sprofonda nell’annientamento;
2) un’adorazione perpetua della Grandezza e Santità infinita che risiede in noi;
3) un amore ardente, perfetto, ma perseverante, grazie alla sua bontà, e
4) un’intera sottomissione a tutte le manifestazioni della sua divina volontà su di noi, sia di pene, di tenebre, di prigionia.
Restate completamente abbandonate ai suoi piedi e non uscite da questa disposizione per nessuna ragione... dimorate in questo tempio... è lì che possederete questo beato centuplo che è Gesù Cristo.
E come alla SS.ma Vergine il distacco e la sua fedeltà nel seguire gli ordini di Dio le hanno meritato la dignità di Madre di Dio, così posso assicurarvi che se voi lavorerete a seguire il suo esempio, parteciperete a questa grazia infinita della maternità divina.
— Cosa?! Madre di Dio?!
— Sì, sarete delle piccole «madri di Dio«! Mi direte che asserisco una proposta ben ardita: è vero. Ma ho per garante lo stesso Gesù Cristo che ha detto:
«Coloro che fanno la volontà di Dio, mio Padre, sono miei fratelli, sorelle e mia madre«.
Mettetevi in stato di partecipare a questa felicità e a questo scopo pregate la SS.ma Vergine di presentarvi al suo caro Figlio e di unire i vostri sacrifici al suo» (1050).
«Il Vangelo di questo giorno ci dà una bella lezione che dobbiamo praticare. Una donna alza la voce in mezzo alla folla che circonda Gesù dicendo: «Beato il seno che ti ha allattato e il ventre che ti ha portato«. A cui Nostro Signore risponde: «Beato chi ascolta la parola di Dio e la custodisce«. La SS.ma Vergine è più felice di avere adempiuto la Parola di Dio che d’averlo portato nove mesi in seno (...)» (376).
III - MARIA SS.MA NOSTRA ABBADESSA.
«La dobbiamo onorare... in quella qualità ch’Ella ha voluto accettare di “Nostra Madre”.. e Superiora perpetua dell’Istituto, per il quale noi siamo votate e consacrate al suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore in qualità di vittime...È da lei che speriamo tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per adempiere degnamente a questa qualità che lei stessa ha vissuto in relazione perfettissima col suo Figlio» (310).
«È la Madonna che, quale Fondatrice dell’Adorazione perpetua, ci costituisce al suo posto per continuare ai piedi dell’altare l’adorazione perpetua ch’Ella ha iniziato sulla terra» (310).
«Nella festa che solennizzeremo domani la SS.ma Vergine ci dà un bell’esempio:
- d’obbedienza verso Dio e d’amore per il prossimo, e benché sia elevata alla più alta dignità di Madre di Dio, appena egli le fa conoscere in cuore la sua volontà d’andare a visitare Elisabetta, senza ritardo alcuno si mette in cammino;
- d’amore per il prossimo, recandosi a santificare il piccolo san Giovanni.
Voi vedete pure nella SS. Vergine un profondo abbassamento, che magnifica Dio, rendendo a Lui tutta la gloria ch’ella riceve per l’elogio fattole da Elisabetta. Quando si sarà ben meditato tutto ciò che avviene in questo mistero, si vedrà racchiude il nostro Istituto. Nostro Signore nel seno della sua santa Madre non fa che adorare, riparare con i suoi omaggi agli oltraggi recati alla maestà del suo divin Padre, non avendo altro motivo che la sua pura gloria e la salvezza delle anime. È questo, Sorelle, lo spirito del nostro Istituto: onorare, adorare, riparare tante profanazioni che si recano alla Maestà di Dio nel SS. Sacramento. Voi siete pure obbligate ad un tenero amore verso il prossimo, non tanto per il suo benessere esteriore, quanto per la salvezza delle loro anime... Chiedete incessantemente la conversione dei peccatori» (1933).
«Non saprei abbastanza eccitarvi a quell’amore e a quella confidenza che dovete avere verso il SS. Cuore della SS. Madre di Dio... e ciò che deve maggiormente aumentarlo in noi è il fatto che l’Istituto è uscito dal suo Cuore» (1200).
A questo punto ci sarebbe da riportare un intero capitolo tenuto da M. Mectilde sul Cuore di Maria SS.ma, ma ne rileviamo solo i seguenti passaggi:
«È una festa tutt’amore, poiché il Cuore della Madre di Dio ne è stato la fornace in cui il Padre eterno ha gettato il suo Verbo per esservi rivestito della nostra natura, e per l’Incarnazione di questo Sacro Cuore, divenire vittima e amarci d’un amore infinito. O Cuore ardente del Puro Amore consumateci in olocausto con voi in odore di soavità! Nascondetevi nel cuore della Madre di Dio... l’amore divino vi sarà forza e nulla potrà scuotere il vostro coraggio, mentre voi siete sotto le ali di questa adorabile Madre. Il Cuore purissimo della SS. Madre di Dio non è altri che quello del suo Figlio Gesù Cristo».