Home Temi Vita monastica Autori
Deus absconditus, anno 96, n. 2, Aprile-Giugno 2005, pp. 24-32
Sr. Marie-Cécile Minin osb ap*
Ritratti monastici, presenza mectildiana
Cinque ritratti, una presenza. Tra il 1641 e il 1682 una benedettina, un cistercense, due benedettini e un premostratense giocano un ruolo di primo piano nella vita di madre Mectilde del SS. Sacramento. La prima le offre un quadro per approfondire la regola benedettina lontano dalle guerre che devastano la sua Lorena natale. Il secondo la introduce nel cuore della rete spirituale della Normandia, segnata dalla Scuola francese di spiritualità. Il terzo la assiste con i suoi consigli durante la delicata fase del trasferimento di stabilità dal monastero di Rambervillers a quello di rue Cassette. Il quarto è l’artigiano dell’elaborazione delle Costituzioni della Congregazione delle Benedettine dell’Adorazione perpetua del SS. Sacramento. Il quinto è lo strumento provvidenziale per la fondazione di un nuovo monastero a Toul, poi per l’aggregazione di quello di Rambervillers allo scopo di creare la Congregazione.
Marie de Beauvillier, Louis Quinet, Antoine de l’Escale, Ignace Philibert e Epiphane Louys: cinque nomi, cinque figure per le quali madre Mectilde, fondatrice delle Benedettine dell’Adorazione perpetua del SS. Sacramento, è luogo di incontro.
1) Madame Marie de Beauvillier (1574-1657), abbadessa dell’abbazia riformata di Montmartre
Figlia del conte di Saint Aignan, Marie de Beauvillier nasce nel 1574, nel castello della Ferté-Saint-Hubert in Sologne. Orfana, viene allevata dall’età di dieci anni dalla prozia Anne Babou de la Bourdaise, abbadessa di Beaumont-lès-Tours. Fa professione a Beaumont all’età di sedici anni e diventa abbadessa di Montmartre il 7 febbraio 1598. Sostenuta da due religiosi, Benedetto di Canfeld e Padre Ange de Joyeuse, poi da alcuni monaci della Congregazione di Saint-Vanne, fondata da dom Didier de la Cour, intraprende la riforma della propria abbazia. Anche dom Laurent Bénard, promotore della Congregazione di Saint-Maur, la assiste molto in questa ardua impresa. Muore il 21 aprile 1657. Durante i suoi cinquantanove anni di abbaziato porta 227 monache alla professione e ha l’onore di essere la prima riformatrice dei monasteri benedettini femminili in Francia. Più di cinquanta monache provenienti da questo monastero riformeranno, fonderanno o governeranno monasteri benedettini.
Interpellata per accogliere nella sua abbazia di Montmartre alcune monache lorenesi rifugiate al monastero di Saint-Mihiel, Marie de Beauvillier dapprima vi si oppone risolutamente. Davanti al diniego, le monache lorenesi ricorrono alla Vergine Maria e mettono per iscritto quattro richieste:
1) conoscere la volontà di Dio sul loro stato presente per conformarsi ad essa;
2) preservare le loro persone dagli oltraggi dei soldati;
3) toccare il cuore di qualche abbadessa che possa accoglierle;
4) che ciò avvenga in monasteri in cui possano continuare le loro osservanze abituali, essendo Rambervillers un monastero riformato nel solco di dom Didier de la Cour.
Madre Mectilde, madre Scolastique e madre Louise de l’Ascension portano tale richiesta, a piedi, a Benoîte-Vaux il primo agosto 1641, la fanno deporre sull’altare e trascorrono la notte in preghiera. Alle quattro del mattino, dopo aver ascoltato la santa Messa ed essersi comunicate, ritornano a Saint-Mihiel.
In quella notte memorabile, a centinaia di chilometri di distanza, verso le due-tre del mattino, l’abbadessa di Montmartre, che aveva rifiutato di accogliere le monache lorenesi, si sveglia di soprassalto molto spaventata. Chiamando le due sorelle che la vegliano per la sua età avanzata, dice loro, sconvolta, «che le sembrava che la Santa Madre di Dio e il suo Divin Figlio, corrucciati, le muovessero terribili rimproveri per il suo rifiuto ad accogliere le povere religiose di Saint-Mihiel, e che essi la minacciavano duramente di chiedergliene preciso conto se fossero morte»[1].Con il consenso della Comunità, in un primo tempo ne accetta due della lista che le era stata consegnata, tra cui madre Mectilde.
Il 29 agosto 1641, madre Mectilde del SS. Sacramento giunge a Montmartre con madre Louise de l’Ascension. Qualche mese più tardi, proprio prima di Natale, le raggiungono altre cinque monache lorenesi. Si tratta di madre Bernardine de la Conception, Priora di Rambervillers, madre Angélique de la Nativité, madre Geltrude, madre Elisabeth de la Présentation e madre Anne di Sainte Magdaleine che vengono inviate in altre abbazie, mentre solo tre monache rimangono a Montmartre per un anno. Poi madre Mectilde e madre Louise de l’Ascension sono condotte a Bretteville, in Normandia. Da qui giungono al borgo di Barbéry ed entrano in contatto con Dom Quinet.
2) Dom Louis Quinet (1595-1665), abate di Barbéry e i cistercensi riformati
Nato nel 1595, dom Louis Quinet è dal 1620 al 1624 confessore delle cistercensi di Maubuisson, abbazia riformata tra il 1618 e il 1622 da Madre Angélique Arnault. Qui si scontra con madre Marie des Anges Suireau, troppo ascetica, formata dall’Abbadessa di Port-Royal. I partigiani di Port-Royal rimproverano a dom Louis Quinet le idee mistiche vicine a Canfeld. «Dom Louis Quinet doveva essere intriso della mistica di Canfeld ed anche della mistica della scuola del Nord, di Ruysbroeck, Taulero, Susone, Arfio ecc. ». Diventa Priore di Royaumont dal 1624 al 1638 in un’epoca in cui nell’abbazia si svolgono parecchi incontri riguardanti la riforma di Cîteaux ma anche la fioritura della giovane Congregazione di Saint-Maur. Dom Quinet pone tutte le sue cure nel formare lui stesso i novizi e sotto la sua guida l’abbazia – benché soffra per l’abate commendatario, Henri d’Escoubleau de Sourdis, arcivescovo di Bordeaux – vede progressivamente rifiorire le virtù monastiche. Un ospite di riguardo si reca spesso a Royaumont: il Cardinale de Richelieu.
Il 14 agosto 1639, dom Louis Quinet riceve la benedizione abbaziale come abate cistercense di Barbéry, situata vicino al villaggio di Bretteville. La riforma dell’abbazia di Barbéry è difficile, ma l’affiliazione alla stretta osservanza avviene verso il 1641. Dom Louis Quinet è, secondo il giudizio dello storico dell’ordine cistercense, dom Canivez, uno dei grandi abati riformatori del XVII secolo [2]. Forte della sua reputazione come consigliere e superiore riformatore, si ritrova ben presto in stretta relazione con l’ambiente spirituale di Caen, in particolare con Jean de Bernières. Diventato vicario dell’Ordine cistercense per la Normandia, viene consultato dall’abbadessa di Verneuil nel 1642. Esercita la carica abbaziale sino al 1659.
Madre Mectilde e alcune monache risiedono in una casa vicina all’abbazia sino al 1643. Dom Quinet è il loro direttore spirituale e un cistercense si reca quotidianamente presso di loro a celebrare la messa. Il progetto di fondare una comunità di benedettine ai piedi dell’abbazia non si realizza perché madre Mectilde fa ritorno a Parigi per stabilirsi con le sue compagne a Saint-Maur-des-Fossés.
Dom Quinet è autore di un libro intitolato: «Les Eclaircissements ou conférences sur la Règle de Saint Benoît, en forme de dialogue, pubblicato a Caen nel 1651 e dedicato a Marie de la Fontaine, abbadessa riformatrice di Préaux dal 1633. In quest’opera, intende rispondere alle difficoltà di una religiosa benedettina. Le domande della religiosa riguardano anzitutto la definizione dello spirito particolare della regola di san Benedetto, l’obbligo delle osservanze proposte e la questione delle dispense. Il libro prosegue con un commento, capitolo per capitolo, della Regola nel quale ogni questione che tocchi dettagli pratici della vita monastica è collocata in una prospettiva contemplativa e monastica» [3].
Nel 1647, madre Mectilde viene chiamata a Caen dalla Marchesa di Mouy per ristabilire la riforma e la pace nel monastero di Notre Dame de Bon Secours. La comunità di Rambervillers, della quale è sempre professa, accetta solo a condizione che si tratti di una residenza temporanea. È ciò a cui madre Mectilde acconsente nella promessa scritta alle monache di Rambervillers il 23 maggio 1647, mentre si trova a Saint-Maur-des-Fossés [4]. L’8 giugno 1647, i Vicari generali di Bayeux, essendo vacante la sede episcopale, fanno redigere un atto che notifica l’elezione priorale di madre Mectilde a Caen per un periodo di tre anni. Accompagnata da madre Dorothée de Sainte Gertrude, ristabilisce la riforma e crea l’unione degli spiriti, facendosi rispettare e amare da tutte con la sua virtù.
Ma madre Bernardine de la Conception, Priora di Rambervillers, veglia sulla sua monaca della quale non vuole fare a meno per nessun motivo. Il 12 agosto 1649 viene stipulata una convenzione tra madre Bernardine, in qualità di Priora di Rambervillers, e il Gran Vicario di Bayeux, riguardo alla presenza di madre Mectilde al Monastero Notre Dame de Bon Secours a Caen sino al 24 giugno 1650, a condizione, recita l’atto, che «la comunità non potrà, scaduto il termine, opporsi né direttamente né per interposta persona» al ritorno di madre Mectilde a Rambervillers «alle prime obbedienze che le verranno inviate». Con questo atto, sono obbligate non solo la Marchesa di Mouy e le monache di Caen, ma anche dom Louis Quinet, menzionato in questo atto, siglato e firmato a suo nome da un tale Rocher [5].
3) Dom Antoine de l’Escale (1617-1667) e i Benedettini riformati della Congregazione di Saint-Vanne
Dom Antoine de l’Escale è nato a Bar-Le-Duc. Fa professione a Moyenmoutier il 7 novembre 1617. Priore di Senones negli anni 1624-1625, si reca a Roma nel 1625 e diviene successivamente priore di Moyenmoutier, di Saint-Mont, di Saint-Mansuy e di Saint Evre di Toul. Ricopre la carica di Visitatore della Congregazione, della Champagne nel 1639 e della Lorena nel 1641, 1645 e 1652. Nel 1659 diviene primo Priore della riforma a Munster.
Ricopre questa carica sino al 1663. Dall’aprile 1665 al giugno 1666 intraprende un lungo viaggio in Germania alla ricerca del manoscritto dell’Imitazione di Cristo. Dal 1665 al 1666 è nuovamente priore a Senones, ove muore l’8 aprile 1667 [6].
Dom Antoine è un aiuto prezioso per madre Mectilde, come testimoniato dalla loro corrispondenza. In una lettera del 1 marzo 1653 [7] inviata da Saint-Mansuy, dom Antoine la rende partecipe dei primi risultati dei suoi passi con il vicario generale di Toul in vista dell’ottenimento dei permessi necessari alla fondazione di un monastero a Parigi. In un’altra lettera del 16 marzo 1653, si mostra molto esigente nell’esame dei mezzi finanziari di cui madre Mectilde dispone per la sua fondazione. Il 22 aprile 1653 le scrive nuovamente al riguardo, confessando tuttavia che all’inizio le monache di Rambervillers gliene «dissero tante contro quella fondazione, che egli, non sapendo altro, fu obbligato a credere loro». Ma aggiunge: «da quando sono stato meglio informato della cosa, ho lavorato immediatamente per procurare la vostra obbedienza secondo il vostro desiderio». E più in là: «vedete se posso servirvi in qualcos’altro e comandatemi liberamente». Infine, termina così: «pregherò Dio che benedica i vostri lavori in questa pia fondazione per la sua Gloria, l’onore della vostra casa, la salvezza delle anime... » [8]. Grazie all’appoggio di dom Antoine de l’Escale, le monache di Rambervillers alla fine acconsentono al trasferimento della loro ex-Priora.
La stima di dom Antoine de l’Escale per madre Mectilde non si è mai smentita. Fin dall’insediamento a Saint-Maur-des-Fossés, la sua giovane nipote Marguerite de l’Escale raggiunge le monache per perfezionare la sua educazione ed essere preservata dalla guerra di Lorena. Entrerà poi a Rambervillers dove professerà intorno al 1647-1648. Al momento del ritorno definitivo di madre Mectilde a Parigi nel 1651, suor Marguerite de la Conception de l’Escale l’accompagna. Riprenderà la strada verso il suo monastero di professione nel 1659. La sua firma compare sugli atti capitolari di Rambervillers ed è lei la redattrice del manoscritto N 248 di Bayeux che riferisce la vita di madre Mectilde [9].
La missione di dom Antoine de l’Escale non si ferma nel 1653. Lo ritroviamo menzionato in una lettera del 2 giugno 1665 scritta da madre Mectilde a Madre Benoîte de la Passion, Priora di Rambervillers, durante le trattative in vista dell’aggregazione di Rambervillers alla Congregazione nascente. In data 27 agosto 1665, dom Antoine nota nel suo diario che ha ricevuto delle lettere di madre Mectilde, madre Bernardine, madre Benoîte de la Passion riguardo a questo progetto [10].
Altri Benedettini della Congregazione di Saint-Vanne forniscono sostegno a madre Mectilde, quali dom Arnould, abate di Saint-Airy di Verdun che serve da intermediario per la consegna di lettere e pacchetti tra madre Mectilde e madre Benoîte de la Passion. L’appoggio dei Superiori maggiori di Saint-Vanne non si rileverà inutile nella domanda ufficiale di cambio di Ordine di madre Mectilde nel 1658-1660 [11], perché aveva iniziato la vita religiosa nell’Ordine delle Annunciate a Bruyères.
4) Dom Ignace Philibert (1602-1667) e i Benedettini riformati della congregazione di Saint-Maur
I benedettini della Congregazione di Saint-Maur giocano un maggior ruolo nella fondazione di un primo monastero a Parigi da parte di madre Mectilde. Tra essi, i vari Priori dell’Abbazia di Saint-Germain-des-Prés che si succedono in qualità di superiori della Comunità di rue Cassette. Citiamo dom Placide Roussel fino al 1654, dom Bernard Audebert dal 1654 al 1660, dom Ignace Philibert dal 1660 al 1666, dom Antoine Espinasse dal 1666 al 1669, dom Victor Tixier dal 1669 al 1675, dom Benoît Brachet dal 1675 al 1678, dom Claude Boissard dal 1678 al 1684, dom Claude Bretagne dal 1684 al 1690 e dom Arnould de Loo dal 1690 al 1696.
Lorenese, dom Ignace Philibert nasce a Hermeville (diocesi di Verdun) nel 1602 e fa professione il 13 aprile 1621, a 19 anni, a Saint Vanne di Verdun. La sua prima formazione è quindi la stessa di dom Antoine de l’Escale. È Maestro dei Novizi, quindi Priore. Viene mandato a Saint-Martin-des-Champs a Parigi nel 1630 per riformare il monastero, quindi diventa abate di Saint-Vincent di Le Mans dal 1645 al 1651 e poi Priore di Saint-Denis sino al 1657. È infine Priore di Saint-Germain-des-Prés dal 1660 al 1666. Partecipa alla controversia sull’Imitazione di Cristo e intrattiene un’importante corrispondenza con dom Antoine de l’Escale verso gli anni 1664-1666; i benedettini rifiutavano l’attribuzione dell’opera a Tommaso da Kempis e la consideravano uno dei fondamenti della spiritualità benedettina riformata [12].
Dopo la fondazione di rue Cassette, madre Mectilde non sogna altro che il modo per consolidare l’osservanza. Per questo si rende conto che non vi è altra soluzione che fondare o affiliare altre case per mantenere la fedeltà al carisma specifico.
Poiché la Contessa di Châteauvieux ha donato a madre Mectilde sette o otto mesi prima una somma di 12.000 libbre da utilizzare per aumentare la gloria del SS. Sacramento, aggiungendo che avrebbe gradito che fosse servita per la fondazione di un nuovo monastero fuori Parigi, madre Mectilde lascia maturare il suo progetto nel silenzio e nella preghiera, aspettando che la Provvidenza le apra la via per portarlo a compimento, per non fare nulla di propria iniziativa.
A questo punto interviene dom Ignace Philibert che le fa visita nel 1662, nutrendo gli stessi pensieri, per comunicarglieli, ignorando fino a quel momento ciò che accade in madre Mectilde. La Madre vede in ciò la volontà del Signore e prega dom Philibert di aiutarla riunendo, in un primo momento, alcuni dotti ed esperti per riflettere sui mezzi per condurre a buon fine il progetto. Così, nel corso di un’assemblea di dodici persone tra cui lo stesso dom Philibert, Priore di Saint-Germain-des-Prés, dom Audebert, Generale della Congregazione di Saint-Maur, dom Brachet, maurino, e dom Prierez, Abate Generale della Congregazione riformata di Cîteaux, viene chiesto a madre Mectilde di redigere le Costituzioni della futura Congregazione sotto la vigilanza di dom Philibert, una volta fondati alcuni monasteri: ne sono infatti necessari almeno tre per sperare l’autorizzazione di Roma. Comincia così il periodo delle fondazioni e aggregazioni. Il monastero di Toul è fondato nel 1664, mentre quello di Rambervillers viene aggregato nel 1666 [13].
Nel frattempo, siccome madre Mectilde non può lavorare alla redazione delle Costituzioni a causa dei frequenti viaggi che è costretta a intraprendere per le esigenze della Congregazione nascente e dell’attenzione da riservare alla sua comunità, visto il poco tempo che le rimane, chiede a dom Philibert di assicurarne la redazione, considerata la sua perizia in questo campo. Ma il mandato di questi come Superiore nell’abbazia di Saint-Germain-des-Prés scade; ciò lo costringe a non poter continuare la redazione delle Costituzioni. Grazie a un permesso speciale del Capitolo generale riunito a Fleury, dom Ignace Philibert può rimanere a Saint-Germain e continua a redigere le Costituzioni con ammirevole zelo e impegno, tanto è grande la sua stima per madre Mectilde.
Muore il 1° settembre 1667, circa tre settimane dopo aver terminato la stesura delle Costituzioni che saranno approvate in un primo tempo il 29 maggio 1668 dal Cardinale Louis de Vendôme, a Parigi come legato del papa e plenipotenziario [14].
5) Dom Epiphane Louys (1615-1682), abate di Etival e i Premostratensi riformati
Dom Epiphane Louys nasce a Nancy nel 1615. Nel 1632 fa professione nella Congregazione riformata dei Premostratensi. Dottore in teologia, viene mandato in Normandia per insegnare teologia nelle abbazie che avevano accettato la riforma di Servais de Lairuelz. Mistico, entra in amicizia con Jean de Bernières. È nominato Priore di Saint Paul de Verdun; in seguito accetta la carica abbaziale a Etival (Vosgi), non lontano da Rambervillers, nell’aprile 1663. Nel giugno dello stesso anno predica al monastero di Rambervillers.
Madre Mectilde e dom Epiphane si comprendono così bene che l’abate di Etival diventa il suo sostegno più fermo e apporta un sostegno provvidenziale all’estensione della Congregazione. Durante la fondazione del monastero di Toul, dom Epiphane Louys è di grande aiuto perché riesce a vincere le resistenze dei notabili di Toul, contrari alla creazione di un monastero nella loro città. È lui a cantare il Te Deum quando le monache si insediano nel monastero [15]. Madre Mectilde lo incontra spesso. «Abbiamo appena incontrato l’abate di Etival che mi ha assicurata della vostra salute: lo vediamo spesso con consolazione» [16], scrive il 23 febbraio 1664 a madre Benoîte de la Passion de Brem. L’aggregazione del monastero di Rambervillers ha luogo il 28 aprile 1666 alla sua presenza, come indica l’atto di aggregazione [17]. Dà un apporto anche nell’aggregazione del monastero di Nancy.
Dom Epiphane Louys è per madre Mectilde di grandissimo aiuto spirituale. Quando si trova quasi in punto di morte nel 1675, le porta il viatico; dopo aver comunicato riprende vita: Dio – dice – le ha rivelato la sua prossima guarigione nel momento in cui riceve l’ostia [18].
Nel 1670, poi nel 1674-1675, è incaricato di dirigere la Residenza del Santissimo Sacramento fondata nel 1662 dai Premostratensi, a due passi da rue Cassette, nel rione della Croix Rouge. Grande mistico e uomo d’azione, si fa apologeta della «contemplazione del semplice sguardo» e scrive molto. Alcune delle sue opere sono redatte appositamente per le Benedettine del SS. Sacramento. Madre Mectilde, preoccupata di assicurare alle sue monache l’aiuto di sacerdoti di valore, fa appello a dom Epiphane Louys. Egli pubblica così nel 1674 La vie sacrifiée et anéantie des Novices e Les Méditations sur leu Solennités et les fêtes des Saints propres de l’Institut de l’Adoration perpétuelle du Très Saint-Sacrement. Redige anche La nature immolée par la grâce ou pratique de la mort mystique pour l’instruction et la conduite des religieuses bénédictines, consacrées à l’adoration perpétuelle du Très Saint-Sacrement et très utile a toutes les personnes dévotes a ce grand mystère. Durante i suoi soggiorni a Parigi prodiga consigli ed esortazioni alla Comunità di rue Cassette. Il meglio è rintracciabile nelle sue Conférences mystiques pubblicate nel 1676 su richiesta di madre Mectilde [19].
Le Costituzioni elaborate con dom Philibert non rispondono del tutto ai desideri delle monache e madre Mectilde deve riprendere la penna in mano per fornirne un testo maggiormente conforme allo spirito dell’Istituto. Vi lavora tra il 1673 e il 1675 con dom Epiphane Louys. Le nuove Costituzioni vengono approvate con la bolla Militantis Ecclesiae del 10 dicembre 1676 e stampate nel 1677. Dopo la morte di madre Mectilde ricevono l’approvazione di Clemente XI nel 1705 con una bolla estremamente elogiativa [20].
*******
Madre Mectilde è stata in stretto contatto con la corrente religiosa riformatrice del suo tempo. Lei stessa è professa del monastero riformato di Rambervillers. Gli incontri provvidenziali con gli ambienti benedettini, cistercensi e premostratensi sono di grande sostegno per la costituzione della Congregazione nascente. Accogliendo madre Mectilde nella propria abbazia, Marie de Beauvillier la mette in contatto con una vita benedettina riformata influenzata da Canfeld. Il soggiorno a Barbéry, con la direzione spirituale illuminata di dom Quinet, la pone in contatto con l’ambiente spirituale della Normandia incarnato da Jean de Bernières. Dom Antoine de l’Escale porta a compimento sia la regolarizzazione del cambiamento di Ordine di madre Mectilde, sia il suo cambio di stabilità da Rambervillers a rue Cassette, a Parigi. Dom Ignace Philibert elabora le prime Costituzioni della futura Congregazione. Con lui viene dato un impulso solido e duraturo allo sviluppo dell’opera di madre Mectilde. Infine, dom Epiphane Louys prodiga i suoi sforzi per realizzare la fondazione di Toul e l’aggregazione dei monasteri di Rambervillers e successivamente di Nancy, e assiste madre Mectilde durante la revisione delle Costituzioni.
Cinque ritratti, dunque, e un legame vivo nella persona di madre Mectilde, ma anche una Presenza lungo questo periplo: quella dello Spirito Santo che agisce attraverso i suoi servi fedeli, perché, nell’ambiente del XVII secolo, un nuovo ramo eucaristico possa innestarsi sul venerabile albero benedettino.
Siamo nel 1682; con la morte di dom Epiphane Louys termina l’era dei grandi appoggi spirituali esterni alla Congregazione delle Benedettine dell’Adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Inizia una nuova tappa. Le lettere e le conferenze di madre Mectilde sono state conservate e trascritte con cura e venerazione. Alcune sono raccolte in un opuscoletto, pubblicato nel 1683 con il titolo Le Véritable esprit des Religieuses adoratrices perpétuelles du Très Saint Sacrement de l’Autel [21]. Questa piccola raccolta ha attraversato silenziosamente i secoli come base, insieme alla Regola benedettina, della formazione spirituale di generazioni di monache benedettine adoratrici e riparatrici.
* Monaca del Monastero di Rouen (F).
[1] Catherine de Bar, Mère Mectilde du Saint-Sacrement, Documents historiques, Rouen 1973, pp. 53-55.
[2] Raymond Darricau, Une correspondance spirituelle au XVIIe siècle, in « Revue d’Ascétique et de Mystique «, 132, 1957, p. 408.
[3] C. De Bar, Documents historiques, cit., p. 64 ; Daniel-Odon Hurel, Mère Mectilde et les Mauristes, in Catherine de Bar, Une âme offerte à Dieu en Saint Benoît, Miscellanea, Téqui 1998, pp. 100-101.
[4] Catherine de Bar, Mère Mectilde du Saint-Sacrement, Lettres inédites, Rouen 1976, p. 126.
[5] Id., p. 127.
[6] Id., p. 133, nota 3.
[7] C. De Bar, Documents historiques, cit., pp. 298-299.
[8] Id., pp. 300-301 e 304.
[9] C. De Bar, Lettres inédites, cit. p. 135, nota 7 ; C. DE BAR, Documents historiques, cit., pp. 305-306-308 e 35.
[10] C. De Bar, Lettres inédites, cit., p. 239, nota 1.
[11] Daniel-Odon Hurel, Mère Mectilde et les Mauristes, art. cit., p. 99.
[12] Id.., p. 102 ss.
[13] C. De Bar, Documents historiques, cit., pp. 214-220.
[14] Id., pp. 238-240; Daniel-Odon Hurel, Mère Mectilde et les Mauristes, art. cit., p. 107 ; Joseph Daoust, Mère Mectilde du Saint-Sacrement, Téqui 1979, p. 30.
[15] C. De Bar, Lettres inédites, cit., p. 109.
[16] Id., p. 203.
[17] C. De Bar, Documents historiques, cit., pp. 306-309.
[18] Id., pp. 20-21.
[19] Catherine de Bar, Une âme offerte à Dieu..., cit., pp. 33 e 137.
[20] Mère Marie-Véronique Andral, «Mère Mectilde du Saint-Sacrement«, in Catherine de Bar, Une âme offerte à Dieu en Saint- Benoît, cit., pp. 137-139.
[21] Le Véritable esprit des Religieuses adoratrices perpétuelles du Très Saint Sacrement de l’Autel, Paris 1683, 1a edizione.