La storia delle Benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento che prendono vita da Seregno si snoda, a partire dal 1900, anche con il particolare contributo di padre Celestino Maria Colombo, olivetano, “il Padre”, come veniva chiamato dalle monache. Il monastero di Seregno prima, e di Ghiffa poi, ebbero in lui un’autentica guida spirituale, un padre che seppe capire e penetrare – e di conseguenza far capire e far penetrare – lo spirito benedettino mectildiano.
Madre M. Giuseppina Lavizzari(1881 - 1947) Chiamata a raccogliere un testimone importante e impegnativo, quello della sorella madre M. Caterina, dopo il priorato-lampo di madre Agnese Bonazzi, durato poco più di un mese, madre Giuseppina ha un carattere più schivo e un tratto più dolce e discreto rispetto alla sorella, ma un temperamento ugualmente volitivo e lo stesso cuore grande e materno.
Compito non facile il suo: cercare di riempire il vuoto lasciato da madre M. Caterina, consolidare e accrescere la formazione spirituale della Comunità, mantenere saldi i legami tra le Case sparse per la Penisola e attraversare il difficilissimo periodo della seconda guerra mondiale.
Madre Emmanuel Henry (1869 - 1939) Il 23 ottobre 1913 (il 23 settembre secondo altre fonti) giungeva a Ghiffa dal monastero tedesco di Bonn-Endenich una monaca di 44 anni: Madre Emmanuel di San Giuseppe (Virginia Henry). La sua storia presenta aspetti certamente poco comuni. Considerata nel quadro più ampio della sua storia familiare, potrebbe apparire frutto della penna fantasiosa di un abile romanziere. Ma non è così. La sua vita si è intrecciata per 26 anni con la storia del nostro monastero e l’ha segnata profondamente.
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